Da Busto Arsizio una mano tesa verso Tohoku, una delle zone del Giappone devastate dalla recente catastrofe ambientale. In primavera al tempio civico sono infatti stati raccolti 2mila euro. Aiuti che si sommano a quelli arrivati ad aprile tramite lo spettacolo "L'arte del Salice" al teatro Fratello Sole. a giugno i fondi sono stati consegnati tramite l'Operazione Speranza della JCI (Junior Chamber International), che si è immediatamente attivata per prestare soccorso alla popolazione colpita dal terremoto, dallo tsunami e dal rischio delle radiazioni atomiche. Subito sono giunti i ringraziamenti da parte della JCI Japan, che ha spiegato che i fondi raccolti a Busto e in altre città dalla JCI Italy saranno appunto utilizzati per le attività di soccorso nella zona di Tohoku.
"A nome di tutti i soci della JCI Giappone e in particolari di coloro che stanno lavorando sodo a Tohoku, vorrei esprimere il nostro apprezzamento più sincero per il vostro prezioso supporto. Questo è veramente un gesto commovente di solidarietà e noi giapponesi non dimentichiamo mai coloro che ci sostengono", ha scritto il segretario generale Shuichi Mizuno. In occasione della visita in città del presidente mondiale JCI, Kentaro Harada, lo scorso febbraio la sezione provincia di Varese della JCI aveva consegnato altri 2mila euro raccolti a Natale sempre al tempio civico di Busto Arsizio, in questo caso a favore della campagna antimalaria "JCI Nothing but nets". "Ci fa sempre piacere sostenere queste iniziative che, partendo dal territorio, attivano i giovani a livello internazionale per cause importanti", commenta monsignor Franco Agnesi, presidente del Comitato degli amici del tempio civico. "Alla chiesetta di Sant'Anna e ai cittadini di Busto Arsizio va ancora una volta il nostro ringraziamento per la generosità che dimostrano sempre, nonostante questo difficile momento economico. Un pensiero speciale va ad Angioletto Castiglioni, che tanto credeva in queste iniziative e che ora ci guarda dal cielo", aggiunge Simone Seddio, presidente di JCI Varese, che invita i giovani dai 18 ai 40 anni ad attivarsi, contattando la sezione provinciale di Junior Chamber International scrivendo a [email protected]. In allegato: - monsignor Franco Agnesi consegna i fondi raccolti al tesoriere di JCI Varese, Andrea Mancini - Il momento della consegna della donazione a JCI Japan A fine maggio a Busto Arsizio è venuto a mancare Angioletto Castiglioni, ex deportato, cittadino benemerito e custode del tempio civico, partner di numerose iniziative di JCI Varese: dalla manifestazione annuale in memoria delle vittime della bomba atomica al ghiacciolo benefico a favore della campagna antimalaria dell'Onu, dal Bambin Gesù di colore per raccogliere fondi per comperare zanzariere ai bambini africani all'Operazione speranza per il Giappone. In occasione del suo funerale è stato proclamato lutto cittadino. Il presidente di JCI Varese, Simone Seddio, ha lasciato una frase di cordoglio e per tre giorni la bandiera di JCI Varese è stata esposta nella chiesetta di Sant'Anna in omaggio all'illustre defunto (in allegato un'immagine). Di seguito riportiamo la lettera pubblicata dai mass media locali e inviata dalla socia varesina Chiara Milani, già presidente nazionale e vice presidente internazionale e attuale assistente esecutivo del Presidente Mondiale per l'Europa. Il nostro Angelo è volato in cielo. La notizia mi giunge appena arrivata in una stanza d'hotel dall'altra parte del mondo. Mi trovo a Manila, nelle Filippine, per quell'associazione giovanile internazionale a cui proprio il nostro Angelo aveva in più occasioni chiesto di portare avanti il suo messaggio di pace in città attraverso quel tempio civico che con amore aveva trasformato in un punto di riferimento universale, in un faro per le generazioni future. Come spesso accade quando un giornalista vuole bene alla persona che non c'è più, mi riesce difficile scrivere di lui... Nella prima immagine che mi sovviene alla mente lo vedo seduto accanto a me, tra il pubblico, in consiglio comunale. Ero poco più che una ragazzina quando ho iniziato a frequentarlo per lavoro. Finché non arrivavo dalla redazione posava un giornale accanto a sé, per tenermi il posto. Mi pare di risentirlo mentre si appella alla “coscienza umanistica” di noi giornalisti. Che responsabilità raccontare ai lettori prima e ai telespettatori poi quanto accadeva in sala esagonale. Ma accanto io avevo sempre il “mio” Angelo che commentava, spiegava e qualche volta faceva una cosa in pochi ormai hanno il coraggio di fare: s'indignava. Quando gli pareva che qualche consigliere mancasse di rispetto al palazzo in cui si trovava si alzava in piedi e alzava la voce. Allora tacevano. Tutti. Per mezzo secolo è stata “sentinella” vigile della coscienza civica. Ora che quella sedia in consiglio comunale nel pubblico resterà vuota, mi chiedo come colmeremo questa mancanza, tutti noi che del nostro Angelo siamo orfani. Al presidente mondiale di JCI basta guardarmi negli occhi per capire che qualcosa non va. E quando gli dico chi è venuto a mancare lo vedo scosso: persino lui, che viene da Hiroshima, sa bene chi era quel piccolo, grande vecchio che aveva deciso di suonare ogni anno le campane in memoria delle vittime della bomba atomica. Nel sincero dispiacere del mio presidente vedo riflessa la cifra dell'uomo che ci ha lasciati. Lui, che dopo la deportazione non aveva più voluto muoversi da Busto Arsizio neanche per le vacanze, è conosciuto pure dall'altra parte del globo. Il suo messaggio di pace vissuto nella quotidianità di una vita di provincia è stato così dirompente da varcare i confini e le generazioni. Ed ecco che penso che il nostro Angelo seguirà ancora il consiglio comunale da lassù. E magari qualche volta ci parrà ancora di sentire la sua voce, a tratti commossa e ad altri indignata. Così magari cercheremo di pensare prima di parlare o scrivere, proveremo a seguire il suo esempio, a tramandare la sua storia, a essere in qualche modo degni dell'importante eredità morale che ha lasciato all'intera città e in particolare a chi gli voleva bene. Penso a Rosella, che per lui sono certa è stata come una figlia, alla quale mando queste righe scritte nel cuore della notte dall'altra parte del mondo. Un piccolo pensiero in memoria del nostro Angelo che è volato in cielo, lasciando una scia talmente luminosa da rendere meno oscurE anche queste ore buie... Allora mi faccio coraggio, alzo gli occhi a quella volta celeste che sembra così simile a quella di casa e da qui gli dico semplicemente, ma con profonda gratudine: “Addio Angioletto. Riposa in pace”. In provincia di Varese l'ospitalità è di casa. Lo sanno bene i presidenti nazionali di JCI (Junior Chamber International) che lo scorso febbraio hanno partecipato allo European Presidents Meeting che si è svolto nella Città Giardino. Un passaparola che la scorsa settimana a Tarragona (Spagna) è arrivato a tutti i partecipanti della Conferenza europea JCI. Migliaia di giovani tra 18 e 40 anni hanno portato a casa lo speciale appendino promozionale di "Varese Land of Tourism" creato dall'Agenzia del Turismo e distribuito allo stand allestito da JCI Italy alla tradizionale fiera organizzata in concomitanza con la European Conference. <<Durante questo incontro abbiamo ricevuto molti riscontri positivi sull'evento organizzato nei mesi scorsi e siamo stati fieri di essere ancora una volta "ambasciatori" della nostra terra>>, spiega la sezione provinciale varesina di JCI, che intanto prosegue a pieno ritmo l'attività. In primavera sono stati organizzati all'università Cattaneo di Castellanza un seminario sull'arte di parlare in pubblico e a Busto Arsizio la decima edizione provinciale del premio TOYP per giovani talenti, oltre all'Operazione Speranza per raccogliere fondi per il Giappone. Con la bella stagione è pronta a ripartire la campagna contro la malaria, prima della festa d'estate e di tante altre iniziative in cantiere. I giovani tra 18 e 40 anni interessati ad avere opportunità di crescita personale, professionale e sociale possono contattare [email protected] In allegato la foto del Presidente Mondiale JCI, il giapponese Kentaro Harada, mentre riceve l'appendino promozionale di Varese Land of Tourism dalla delegazione italiana JCI Varese torna all'Università Cattaneo di Castellanza. Lo fa organizzando uno dei seminari più seguiti dell'anno: "Speaking skills". In cattedra, la formatrice JCI ITF Patrizia Ronconi. In platea, un'ottantina di studenti interessati a imparare l'arte di parlare in pubblico. A coordinare l'evento, il Vice Presidente locale dell'area Individuo, Sebastiano Signò. A collaborare con la sezione provinciale di Varese della Junior Chamber International, l'associazione Arcadia LIUC. Tutti, alla fine, più che soddisfatti della riuscita dell'iniziativa, salutata da una partecipazione tale da rendere auspicabili nuovi appuntamenti formativi in ateneo. Al termine del pomeriggio all'insegna del "JCI Training", la sera del 19 maggio l'esperienza formativa è stata replicata nello studio del presidente locale Simone Seddio a Busto Arsizio, stavolta per un gruppo a numero chiuso di neo soci e simpatizzanti JCI varesini e milanesi. Dopo l'ottimo riscontro ottenuto dai corsi di formazione internazionali organizzati lo scorso febbraio in Comune e in Università a Varese, in occasione dello European Presidents Meeting, JCI Varese brinda dunque a una nuova proposta formativa di successo. Per due dei vincitori del Premio Toyp Varese 2011 la gioia è stata ancora più grande, perché si sono classificati al primo posto anche nelle selezioni nazionali. Ma la sera dell'11 maggio al teatro San Giovanni Bosco di Busto Arsizio gli applausi di un pubblico di oltre 150 persone erano per tutti i premiati dell'edizione provinciale: oltre a Massimo Brugnone, studente ventitreenne di Busto Arsizio coordinatore regionale dell'associazione contro le mafie "Ammazzateci Tutti", e Clara Gallazzi, imprenditrice bustocca di 28 anni impegnata fin dall'ingresso in azienda nella cultura della Responsabilità sociale d'impresa, che si sono poi distinti anche a livello italiano rispettivamente nelle categorie "Volontariato e diritti umani" e "Business", il folto pubblico ha applaudito anche: per la "Crescita personale" Manuel Finessi, 29 anni di Gallarate, cintura nera di karate non vedente, a cui si affianca una menzione speciale per la nuotatrice disabile bustese Angelica Toia; nella "Cultura", il batterista trentenne nato a Castellanza Marco Maggiore, considerato l'erede di Tullio De Piscopo e applaudito sui palcoscenici italiani e stranieri; infine nella "Ricerca", Cinzia Guidali, 31 anni di Gornate Olona, fautrice di uno studio su come il consumo di cannabis da adolescenti possa influire sulla schizofrenia in età adulta. Non solo: in occasione della decima edizione del Premio destinato ai giovani talenti tra 18 e 40 anni, il palco del teatro della parrocchia di Sant'Edoardo ha ospitato anche il debutto assoluto degli allievi del liceo coreutico di Busto Arsizio, a cui a fine serata è seguita l'esibizione della band Milano Centrale. Da dieci anni l'ambito riconoscimento assegnato a giovani talenti di diversi ambiti, affinché fungano da esempio positivo per i loro coetanei, viene conferito anche nel Varesotto grazie alla sinergia tra la sezione provinciale di JCI (Junior Chamber International) e del Lions Club Busto Arsizio Host, con il patrocinio del Comune di Busto Arsizio, rappresentato nell'edizione 2011 dagli assessori Ivo Azzimonti e Mario Crespi, e dalla Provincia di Varese, per la quale ha parlato il presidente del consiglio provinciale Luca Macchi. Al termine, dopo le interviste televisive, foto di gruppo con promotori, autorità, vincitori attuali e delle passate edizioni per il taglio della maxi torta offerta dalla pasticceria Tovaglieri per festeggiare due lustri che hanno dato molto lustro a una cinquantina di talenti under 40 del Varesotto. |
LOM Varese
Archives
February 2013
Categories |